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COMPLESSO SCOLASTICO A SANNICANDRO GARGANICO


LUOGO Sannicandro Gargano, Foggia, Italia
ANNO 1987
TEMA Architettura, Luoghi dell’istruzione, Complesso scolastico
STATO Progetto
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI  Carlo Moccia, Mario Nardella, Ferdinando Pedone


Il tema è quello della scuola. Un tema di grande importanza che non ha portato (malgrado l’applicazione di molti in questi anni) a una definizione tipologica che abbia una sua stabilità. Il tema della scuola va inteso nel senso più generale di luogo collettivo in cui una comunità prende coscienza di sé e del mondo che la circonda. Se questo è il significato va cercato il tipo più idoneo a rappresentarlo. Nel caso specifico di Sannicandro si tratta di due scuole superiori: un liceo classico e una scuola d’arte destinate agli allievi del territorio circostante. Il lotto, scelto dell’amministrazione per la costruzione del nuovo complesso scolastico, è costituito da un ampio terreno nella campagna del Gargano a poca distanza dal centro abitato di Sannicandro, compreso fra la strada statale e le colline a nord. La geografia del luogo, insieme al carattere proprio di questa istituzione, hanno suggerito il tipo a corte in una delle tante varianti possibili.

Le due scuole, il liceo classico e la scuola d’arte, si dispongono in due corpi paralleli che definiscono uno spazio diviso in tre corti successive: la prima, di piccole dimensioni, aperta verso la strada d’accesso; la seconda, più grande, è la vera e propria corte della scuola e la terza, a una quota superiore, destinata alle attività all’aperto della palestra. Queste sono in comunicazione fra loro tramite un largo percorso laterale che consente l’attraversamento di tutto l’edificio. Tale percorso è l’asse lungo il quale la scuola rende esplicita la sua distribuzione secondo una gerarchia di luoghi che ne disvelano il senso più generale. Le tre corti sono delimitate da due corpi trasversali, la palestra e una gradinata, luogo di osservazione delle attività che si svolgono nella corte centrale. È evidente che questa è la corte vera e propria della scuola. E anche l’unica relativamente chiusa attorno a un prato rettangolare. I corpi di fabbrica prospettanti su questa corte sono alti due piani e sono porticati. I portici consentono di percorrere al coperto il perimetro del prato, marcandone la delimitazione e sottolineandone il valore. Salendo la scala che fiancheggia il corpo della palestra si raggiunge la corte alta, delimitata dalla stessa palestra, dai due corpi di fabbrica della scuola e, a nord, dalla collina coltivata. Il dislivello all’interno della palestra è colmato da una gradinata in legno che prospetta, a grande distanza, con l’analoga gradinata in mattoni situata all’altra estremità del prato. L’ipotesi tipologica suggerisce la soluzione costruttiva, la scelta dei materiali e la soluzione formale di tutto l’edificio. La scuola è costruita in ferro. I fronti interni sono definiti dal portico a doppia altezza e da una parete continua in ferro e vetro. Questa scelta è legata al valore attribuito alla corte, alla decisione che tutti i luoghi della scuola debbano avere un rapporto visivo con il prato centrale. All’interno, verso la campagna, l’edificio è chiuso da una parete finestrata costruita in mattoni a vista. La corte sopraelevata, aperta verso la collina, è definita da tre fronti in mattoni a vista in cui si aprono una serie di porte finestre. Gli stessi mattoni a vista saranno usati per la costruzione della gradinata esterna, della scala di accesso alla corte superiore, della pavimentazione di tutta la scuola attorno al prato. Per sottolineare l’importanza della palestra, la sua copertura sarà realizzata con sei travi metalliche estradossate alte 2 m. La palestra è una grande aula che prospetta sul prato con un fronte che è la continuazione del fronte dei corpi laterali. Unico elemento distintivo è la copertura. All’interno dei corpi di fabbrica la scuola si organizza secondo lo schema consueto delle aule allineate lungo un corridoio che contiene i servizi intervallati a luoghi di sosta. Le aule, collocate al primo piano, prospettano su un ballatoio in ferro da cui si affacciano sul prato centrale. Al piano terra i laboratori e le aule collettive sono in diretto rapporto con esso. Tutto concorre a definire la scelta tipologica che consideriamo la scelta prioritaria del progetto. I senso generale della scuola è affidato al prato su cui tutte le parti prospettano. Con la speranza che questo luogo sappia evocare il destino collettivo dell’edificio. 



IN

Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001

Francesco Moschini (a cura di) Antonio Monestiroli Progetti 1967-1987 Edizioni Kappa Roma 1988