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UNA PORTA PER VENEZIA


LUOGO Venezia, Italia
ANNO 1991
TEMA Città
STATO Concorso V Mostra internazionale di architettura Biennale di Venezia Progetto premiato
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI  Martina Landsberger, Raffaella Neri, Elisabetta Rimoldi, Giuseppe Rossi, Giacomo Tutucci


La questione affrontata in modo prioritario è la definizione del carattere del nuovo piazzale Roma. Il bando di concorso conferma che piazzale Roma sarà il terminal delle linee automobilistiche pubbliche e private. Una conferma della funzione attuale di nodo di interscambio fra il traffico su gomma e il traffico navigabile. Accettando questa scelta, sicuramente realistica e quindi senza mettere in discussione l’intero programma dei trasporti nell’area veneziana, abbiamo cercato di dare un senso e una forma a un luogo oggi usato in modo irrazionale e privo di una forma rappresentativa. Elemento principale dell’intervento è la stazione degli autobus, che come gli edifici adiacenti destinati a parcheggio sarà un’importante infrastruttura tecnologica. Piazzale Roma si conferma dunque come il luogo delle infrastrutture destinate al traffico su gomma, di cui va definito il rapporto con il tessuto urbano.

La volontà di trovare una forma specifica al punto di arrivo al centro storico e la vocazione di piazzale Roma ad essere luogo di incontro e di scambio hanno suggerito l’idea del “campo” in cui confluiscono i diversi tipi di traffico, navigabile, automobilistico, pedonale. Un campo pensato in analogia al tessuto esistente, che sappia evocare con la sua forma la sua destinazione e al contempo i valori del contesto a cui appartiene. Il campo sarà delimitato a sud dalla nuova stazione degli autobus, a nord dalla nuova edificazione della cortina edilizia prospettante sul Canal Grande, a est dai giardini di Rio Nuovo e a ovest sarà aperto sulla strada di accesso dalla terraferma. La sua quota sarà riportata a livello delle rive del Canal Grande distinguendo il nuovo sistema urbano dall’edificazione alla quota artificiale stabilita dal ponte automobilistico che è quella dell’attuale piazzale Roma. L’architettura del campo è definita da un lungo edificio porticato che è la testata della stazione degli autobus (nel quale sono collocati sale di attesa, bar, deposito bagagli al piano terra e locali per tutte quelle attività inerenti a una stazione come librerie, edicole, spazi per piccole mostre itineranti al piano superiore) e da quattro edifici disposti secondo l’ansa del Canal Grande che contengono gli uffici per l’azienda dei trasporti, il terminal per l’aeroporto, gli uffici dei vigili urbani, dei carabinieri, il pronto soccorso, bar, servizi igienici. Tra questi edifici una serie di strade brevi e strette collegano il campo con il Canal Grande stabilendo una relazione diretta, funzionale e visiva, con le vie d’acqua. Tutti i corpi di fabbrica, alti due piani (10 m), sono costruiti secondo un unico principio: un muro perimetrale su tre lati in mattoni a vista, e un fronte definito da due ordini sovrapposti di pilastri in ferro. Il campo dunque sarà delimitato dai fronti in ferro e vetro che seguono l’andamento imposto dalla forma del mio luogo. In particolare i quattro edifici sul canale che contengono attività pubbliche, tutte di carattere amministrativo, si ripetono identici a loro stessi seguendo la curva della riva. Si tratta di quattro grandi vani a doppia altezza con un ballatoio intermedio che consente di riconoscere l’unità dello spazio interno illuminato dalla vetrata sul campo e da un’unica grande finestra sul canale. Questi edifici, che vogliono assomigliare ai tanti magazzini presenti a Venezia e in quest’area in particolare, contribuiscono a definire il carattere dell’intervento che è proprio dei luoghi funzionali di una grande città mercantile. Perciò si sono scelti materiali poveri come il mattone a vista, il ferro verniciato ecc. L’autorimessa funziona ad anello. Contiene 40 pullman protetti da una grande copertura in ferro che seguono corsie a loro riservate e non incrociano né il traffico pedonale né quello di taxi o auto private. Alla stazione si accede pedonalmente attraverso un sistema di scale e ascensori che conducono direttamente sulle banchine passeggeri. Sempre attraverso un sottopassaggio è possibile raggiungere dal campo i garage esistenti. Sul fianco est dell’autorimessa vi è la corsia per i pullman in transito, sul fianco ovest lo spazio di sosta per i taxi e per le auto private. Così il campo è percorso solo pedonalmente, luogo di attraversamento per l’interscambio di mezzi di trasporto diversi ma anche luogo di arrivo e di sosta che ha i caratteri morfologici di tanti luoghi analoghi esistenti a Venezia. Il fronte sul Canal Grande, schivando la tentazione di voler evocare “una porta per Venezia”,», si distinguerà per i suoi quattro edifici identici ma distinti, separati da strette vie di accesso, segnalati ognuno, oltre che dalla propria geometria, dalla grande finestra sul canale. I giardini sul Rio Nuovo vengono mantenuti e ampliati; essi costituiscono un lato del campo dal quale si raggiunge, a piedi, la città storica. Sul lato aperto verso il fronte automobilistico è collocato un piccolo edificio, come per fermare, in quel punto, il traffico veicolare. In questo edificio può essere esposta al pubblico la mappa fotografica di Venezia.



IN

Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001