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AREA GARIBALDI REPUBBLICA A MILANO


LUOGO Milano, Italia
ANNO 1992
TEMA Città
STATO Progetto
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI  Valter Balducci, Antonio Farina, Shazad Ghanbari, Pompeiana Iarossi, Giovanni Marras, Elena Mussinelli, Raffaella Neri, Margherita Sala, Paola Viganò 


L’area Garibaldi-Repubblica, destinata per vocazione a luogo di direzionalità amministrativa e culturale, è un’area di confine con il centro storico, collocata fra parti di città diverse costruite in tempi diversi: il centro storico, l’area di piazza della Repubblica e la sua continuazione nel tessuto dei piani dell’inizio del secolo a sud-est, la prima periferia industriale a nord ovest. La ferrovia ha tenuto a lungo separate queste diverse realtà urbane, che oggi si confrontano sui bordi di un grande vuoto. L’idea di progetto è conservare il grande spazio aperto, destinandolo a parco urbano. Su questo si attesteranno gli edifici di tre poli direzionali: quello amministrativo, costituito dalla sede del Consiglio Regionale, quello culturale, da una grande biblioteca comunale, quello finanziario da uffici pubblici e privati.

Il rapporto reciproco, attraverso il parco, di questi tre grandi sistemi, darà senso al luogo e alle sue relazioni con la città complessivamente.
L’edificio più importante, sia per il senso dell’istituzione cui è destinato sia per il ruolo che svolge nella composizione, è la sede del consiglio regionale. Collocato di fronte alla stazione Garibaldi, costituisce il fondale di una lunga prospettiva da sud est e il confine del parco nella stessa direzione. Di fronte ad esso, su un lato del parco, sopra una collina artificiale ricavata dal rilevato ferroviario esistente, è situata la grande biblioteca comunale, secondo polo del sistema. A nord est poi è collocato il polo finanziario che definisce nel parco la testa dei grandi viali che portano alla Brianza. I tre poli si riferiscono alle relazioni principali che l’area stabilisce con l’intorno. L’obiettivo del progetto è quello di rendere evidenti, rafforzandole, queste relazioni, in un contesto riportato alla condizione di suolo naturale. I tipi edilizi adottati sono edifici su un basamento che distingue il suolo della costruzione dal suolo naturale. I basamenti in questo progetto propongono l’idea di “isola urbana” circondata dal verde e una regola di costruzione della città che sostituisce all’isolato, inteso come parte elementare, una unità più complessa distinta dal terreno naturale. Ogni isola avrà una sua identità, resa evidente dall’architettura. Una nuova unità di misura per la città costruita nella natura, un nuovo campo di applicazione per l’architettura.



IN

Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001