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FRONTEMARE DI PATRASSO


LUOGO Patrasso, Grecia
ANNO 1997
TEMA Città
STATO Progetto Programma Heracles
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI  Massimo Ferrari, Martina Landsberger, Tomaso Monestiroli


La città di Patrasso si costruisce nel tempo come accostamento successivo di quattro parti, di cui è riconoscibile l’impianto e che si relazionano fra loro nei modi imposti dalla geografia del luogo. La parte più antica della città, quella romana prima, bizantina e veneziana poi, si colloca su un’altura accanto a una cittadella di cui restano visibili le mura e i resti del castello. Dalla sua posizione dominante questa parte di città ha sempre avuto un rapporto forte con il mare che è sempre stato il suo principale luogo di affaccio. Dal punto di vista funzionale il rapporto con il mare era stabilito da un porto interno, collocato sotto piazza Psila Alonia e collegato con la costa da un canale che corrisponde alla attuale via Trion Nauarcon. A questa parte di città si accosta la successiva costruita con il piano Voulgaris (1828-29) che occupa l’area compresa fra la cittadella e la costa.

Questa parte di città costruita nell’Ottocento secondo le regole della città di fondazione (tracciato ortogonale all’interno del quale sono ricavate cinque piazze) ha un affaccio diretto sul mare in corrispondenza del primo porto mercantile. Alla fine dell’Ottocento a nord e a sud della città si costruiscono due stazioni ferroviarie di testa che saranno il primo nucleo delle due espansioni urbane ancora oggi in via di completamento. Anche queste due espansioni hanno un affaccio diretto sul mare attraverso le aree del porto che si è sviluppato nel tempo occupando l’intera fascia costiera. Obiettivo del progetto è la riconquista del rapporto della città con il mare, che pone un problema di razionalizzazione delle attività costiere ma anche e soprattutto un problema di ridefinizione della forma urbana nei luoghi di confine fra la città e il mare. L’idea generale del progetto è quella di costruire di ogni parte della città il prospetto sul mare in modo che la forma urbana dell’intera fascia costiera risulti dalla relazione dei fronti a mare delle diverse parti. È dal mare infatti che sarà possibile leggere complessivamente la città e distinguerne le parti costitutive. L’andamento della costa è tale da consentire un rapporto visivo fra le aree di progetto. In questo modo dai luoghi lungo la costa sarà possibile comprendere i modi di formazione della città che “si racconta” attraverso la forma dei suoi luoghi di affaccio. Ne risulta un ruolo del progetto come conoscenza e rappresentazione dei caratteri urbani.

Oggi lungo la costa vivono in conflitto attività e funzioni diverse: l’attività portuale, il trasporto ferroviario, la viabilità di attraversamento nord-sud, e insieme a queste alcune attività del tempo libero costrette nei pressi di piazza Trion Symmachon. Una prima analisi di queste attività e del loro grado di necessità mette in evidenza come tutte appartengono alla struttura funzionale di Patrasso, che non può rinunciare a nessuna di queste, pena la perdita della sua identità. Il problema è dunque quello di rendere compatibili queste diverse funzioni urbane, eliminando per quanto possibile i conflitti e sottolineando il ruolo che ognuna di queste svolge nella definizione della forma urbana. Il progetto prevede la semplificazione del tracciato ferroviario (di cui si propone il raddoppio) con lo spostamento a nord e a sud dei punti di attraversamento della strada costiera. Comune e ferrovie dovranno individuare i luoghi in cui sia possibile costruire i manufatti viari che consentono lo scavalcamento dei binari. In questo modo sarà possibile tenere affiancati, lungo tutta la linea di costa, ferrovia e strada litoranea che correrà a est della ferrovia e che segnerà insieme a questa il confine fra la città e l’area portuale. I passaggi a livello saranno in corrispondenza della dogana, del molo e della nuova  stazione ferroviaria. In accordo con il programma di riunificazione delle stazioni ferroviarie, il progetto prevede, inoltre, di collocare la nuova stazione passante a sud, in corrispondenza della chiesa di Agios Andreas, su un’area oggi destinata a verde pubblico. I vantaggi di questa collocazione sono evidenti. Da una parte la stazione, con la chiesa, il nuovo mercato e i giardini compresi fra questi edifici darebbero vita a un nuovo centro urbano di grande importanza funzionale, collocato strategicamente fra il mare e la piazza Psila Alonia. Dall’altra si costruirebbe lungo la costa un luogo particolare, definito dalla relazione a distanza di tre edifici pubblici, di cui due di nuova costruzione.

Obiettivo generale è ristabilire il rapporto della città con il mare, e ciò è possibile costruendo lungo la fascia costiera luoghi centrali dotati di funzioni forti come sono la stazione ferro-viaria, il mercato e la chiesa. Questa collocazione a prima vista comporta il sacrificio di aree destinate a verde pubblico, che tuttavia sono estensibili a sud lungo la costa, e integrabili con nuove aree verdi ricavate sul sedime ferroviario a nord. Il nuovo percorso della linea ferrovia-ria, che prosegue lungo la costa fino all’uscita dalla città a sud, libera l’area dello scalo ferroviario in prossimità della chiesa di Agios Andreas. Su quest’area il progetto propone una nuova struttura commerciale di grandi dimensioni, che può ospitare negozi e mercati di grandezze diverse. Il rapporto frontale fra il mercato e la chiesa si rende possibile completando la demolizione di un isolato, già in parte  eseguita. Ne risulta una nuova piazza che segna l’accesso alla città da sud, e che diventa il naturale affaccio sul mare di tutta la parte meridionale della città. Il settore centrale della città, quello costruito con il piano Voulgaris, può riconquistare un affaccio sul mare attraverso la costruzione di una fascia di verde pubblico lunga 600 m e profonda 15, che separa il fronte a mare della città antica dalla nuova strada costiera. Sull’asse della strada centrale di questo storico settore urbano vi sarà l’unico attraversamento pedonale delle due importanti infrastrutture viarie – ferrovia e strada costiera- che consente il collegamento di via Agiou Nikolaou con il molo che tradizionalmente è l’unica via di penetrazione della città nell’area del porto. Questo attraversamento è consentito da sistemi di rallentamento e fermata del traffico di tipo tradizionale. Il molo, che negli anni settanta è stato allargato per consentire l’attracco delle navi sui suoi fianchi, viene ricondotto alla sua larghezza originaria (25 m), e riportato ad essere l’asse pedonale che conduce al centro dello specchio di mare compreso fra la costa e il frangi-flutti. Alla sua estremità il progetto prevede la costruzione, nell’acqua, di due edifici destinati al tempo libero (bar, ristoranti ecc.) collocati a nord e a sud del molo e collegati a questo da due passerelle galleggianti. La costruzione di questi due edifici sul mare non deve ostacolare il normale funzionamento del porto che è considerato una funzione vitale per la città. Il progetto propone solo una riduzione dell’area di attracco delle navi e non la sua eliminazione. Anche il nuovo dise- gno del tracciato ferroviario in questo settore urbano riduce l’area destinata alle attività portuali, costringendo il porto a una sua riorganizzazione, peraltro già prevista dal progetto di espansione a sud. Nel settore nord, in corrispondenza dell’attuale area in uso alle ferrovie, la regolarizzazione del tracciato ferroviario e della strada costiera obbliga a una ristrutturazione delle attrezzature doganali del porto. Questo si rende possibile allargando la banchina verso il mare e riadattando l’edificio per le operazioni doganali. Ciò è necessario per una migliore utilizzazione dell’in- tera area che il progetto prevede di destinare a verde pubblico e a residenza, costruendo un nuovo fronte a mare che dia forma al limite di questo settore urbano ancora in formazione: una “palazzata” residenziale che si dispone su un fronte di circa 600 m con edifici che corrispondono all’altezza media degli isolati retrostanti (20 m circa). L’architettura dei luoghi è strettamente legata al programma funzionale descritto. Ha il compito di attuarlo mettendo in evidenza il senso che i luoghi assumono tramite la sua attuazione. A sud due nuovi edifici, la stazione e il mercato, si collocano in una relazione stretta con la chiesa di Agios Andreas. L’area su cui sorge il mercato è in asse con la chiesa. Ciò rende possibile un rapporto diretto fra chiesa e mercato che si costruisce su una strada centrale collocata su quest’asse. Da ogni punto della strada, attraverso il giardino pubblico esistente, il rapporto visivo con la chiesa è diretto. Il mercato si costruisce come successione di padiglioni della misura degli isolati adiacenti, collegati da una spina di servizi aperta in corrispondenza delle strade a est e a ovest. A ovest si colloca la stazione che definisce il lato della nuova piazza dalla parte del mare.

La stazione ferroviaria è costruita da due corpi di fabbrica paralleli ai binari del treno, collegati da quattro ponti che consentono il loro attraversamento e costruiscono quattro grandi portali rivolti ai treni che viaggiano nelle due direzioni. I corpi della stazione, costruiti in ferro e vetro, consentono la vista del mare sia dall’interno della stazione, sia attraverso di essa, dalla piazza antistante. Nel settore centrale della città il progetto prevede un giardino lungo il fronte degli edifici che prospettano sul mare. La passeggiata del molo, perpendicolare al giardino, conduce a due edifici (disposti ai due lati del mo-lo) che ospitano attività per il tempo libero. I due edifici sono definiti dal rapporto fra un corpo di fabbrica alto due piani, costruito in ferro e vetro, e un corpo di spina stretto e alto che contiene i servizi e le risalite. La disposizione di questi elementi stabilisce il rapporto fra i due edifici, ne definisce la frontalità, delimita il luogo compreso fra essi, già fortemente, caratterizzato dalla vista dei monti dell’Etolia a ovest, e dalla vista dell’antico castello di Patrasso a est. Un luogo collocato al centro dello specchio d’acqua del porto, frequentato dalle navi in arrivo e in partenza e definito dalla relazione ortogonale fra i quattro elementi.

Infine nel settore nord gli edifici residenziali, disposti in linea, definiscono il limite della città sul mare, e si costruiscono ancora sul principio del rapporto fra uno stretto corpo di fabbrica che contiene le risalite e gli ingressi agli alloggi e i corpi di fabbrica dell’abitazione. Ne risulta un unico principio compositivo in cui i corpi dei servizi assumono un ruolo strutturante la forma dell’edificio, e stabiliscono le relazioni necessarie con il luogo in cui gli edifici sorgono. Nel progetto questi elementi sono rivestiti in marmo per sottolineare il loro ruolo primario nella composizione, per sottolineare il fatto di essere gli elementi a cui ogni parte si riferisce, elementi che a loro volta definiscono il carattere degli edifici. L’unità formale degli edifici, intesa non tanto come linguaggio quanto come individuazione di uno stesso principio tipologico, ha il senso di rendere evidenti i rapporti fra i diversi luoghi del progetto: tre luoghi pubblici, tre piazze urbane, collocati in corrispondenza delle tre parti della città affacciate sul mare. Tre luoghi che si relazionano direttamente a grande distanza, attraverso gli spazi aperti del porto e che insieme si confrontano con il castello, memoria antica e permanente della città.



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M. Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001