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CHIESA DI SANTA MARIA DI LORETO A BERGAMO


LUOGO Bergamo, Italia
ANNO 2000
TEMA Architettura, Luoghi sacri, Chiesa
STATO Concorso
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI  Massimo Ferrari, Martina Landsberger, Tomaso Monestiroli


Il progetto della chiesa non è solo il progetto di un’aula. La chiesa non è solo il luogo dell’assemblea, ma il luogo di incontro fra l’assemblea dei fedeli e chi celebra il rito. L’aula dunque non deve ospitare una funzione statica, di contemplazione, ma un evento che ha un suo centro da cui (e verso cui) si muovono relazioni e percorsi. Diciamo questo perché l’interpretazione più diffusa oggi è quella per cui la chiesa è il luogo di riunione dei fedeli, mettendo in secondo piano il significato del rito. Questo è il motivo della pianta a croce, una forma antica, forse troppo legata al simbolo, tuttavia carica di significato, significato dell’incrocio di due percorsi che conducono in uno stesso luogo: il luogo dell’altare. All’altare si giunge dalle porte della chiesa, aperte ai quattro punti cardinali, aperte alla città in tutte le direzioni. Questo è il programma. 

L’architettura ha il compito di costruire fisicamente questo programma, di costruire fisicamente l’incrocio, il luogo di incontro. Il progetto affida la costruzione della chiesa a quattro muri a L, internamente ed esternamente rivestiti in pietra. Questi quattro muri, da soli, definiscono il luogo del presbiterio al centro dell’incrocio. I quattro muri in pietra non recingono il luogo dunque, ma definiscono le direzioni da cui si accede al luogo. Questa differenza è sostanziale e rappresenta il motivo per cui la pianta a croce ha resistito così a lungo nel tempo. Perché è stata intesa sempre come la forma più adatta a condurre all’interno della chiesa i fedeli accogliendoli da più direzioni. L’incrocio è dunque la scelta di fondo del progetto. Tutto il resto viene di conseguenza: le tre facciate identiche in cui si aprono tre grandi finestre quadrate (da cui entra una gran luce) collocate sopra tre porte metalliche, il tetto piano e uniforme dipinto di azzurro come il cielo, impostato a una quota relativamente bassa (8 m dal suolo), con un lucernario posto proprio al centro del presbiterio che prende luce dall’alto. Ne risulta un luogo simmetrico in cui gli elementi posti nel presbiterio diventano i punti focali da qualunque punto li si guardi: primo, l’altare, un volume marmoreo, un oggetto prezioso all’altezza dell’importanza del rito; l’ambone di poco avanzato rispetto all’altare per avvicinarsi all’assemblea; la croce che è testimonianza necessaria; poi il seggio del presidente, il cero e altri seggi. Di poco scostato, verso la grande pala decorata da Luca Pignatelli con la citazione del Cristo di Beato Angelico, così terreno da tenere le braccia rivolte in basso, è il piccolo edificio di marmo che custodisce il tabernacolo. Il battistero è collocato all’ingresso sulla navata principale. Un piccolo edificio con un suo volume identificabile dall’interno e dall’esterno, con al centro il fonte battesimale che si può vedere anche attraverso tre grandi finestre protette da cancellate. Anche il battistero ha un lucernario zenitale che illumina direttamente il fonte, come vuole il rito del battesimo. La nuova chiesa di Santa Maria di Loreto è posta nei pressi dell’attuale chiesa ottocentesca che diventerà cappella feriale. Fra le due un grande sagrato da cui si entra in entrambe. La nuova chiesa è circondata su due lati da un edificio che contiene le funzioni complementari richieste dal bando. Il centro di accoglienza, la casa del parroco e quella per il sacerdote, i locali per il catechismo, la sala per le attività parrocchiali. Ne risulta un edificio articolato con tre piccoli cortili aperti uno sul sagrato e due sul viale alberato che conduce alla chiesa esistente. Di fianco alla sagrestia un piccolo cortile chiuso consente la sosta in un luogo appartato e protetto. Nell’attuale canonica saranno collocati nuovi alloggi per i sacerdoti e nell’attuale edificio che funge da chiesa attività ricreative collegate al centro sportivo. I materiali con cui è costruita la chiesa sono i più tradizionali. Salvo i quattro muri a L che costituiscono la struttura dell’edificio e che sono rivestiti in pietra, tutte le altre parti, compreso il battistero, sono rivestite in intonaco. I serramenti sono metallici, il pavimento della chiesa è in pietra come il pavimento del presbiterio.



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Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001