077.1

PIAZZE E SALA CIVICA A FIDENZA


LUOGO Fidenza, Parma, Italia
ANNO 2003 – 2007
TEMA Città
STATO Progetto
PROGETTISTI Antonio Monestiroli, Tomaso Monestiroli, Massimo Ferrari


L’incarico di costruire un piccolo edificio a cavallo di due piazze storiche come piazza Verdi e piazza Pontida costringe a una riflessione che va oltre l’architettura, che coinvolge prima di tutto il programma funzionale. L’amministrazione di Fidenza, con la consulenza scientifica di Vittorio Savi, ha assunto un atteggiamento esemplare ponendo il tema della coincidenza fra programma funzionale e ipotesi morfologica. L’amministrazione ha chiesto di collocare in quel punto, a cavallo delle due piazze, una funzione pubblica che, al di là delle dimensioni necessariamente piccole, potesse diventare un punto di riferimento per tutti i cittadini.

Abbiamo pensato a una sala civica in cui si possano svolgere funzioni diverse, tutte accomunate dall’essere occasioni d’incontro (mostre, riunioni, dibattiti, cerimonie civili ecc.). Una sala costruita alla quota dei piani nobili in modo da creare a piano terra una galleria di collegamento tra le due piazze. Questa galleria distribuisce spazi commerciali consentendo così al comune di reperire le risorse necessarie per costruire la sala civica e per rifare la pavimentazione delle due piazze. Un programma in cui il rapporto fra pubblico e privato è impostato in modo corretto. La morfologia delle due piazze, strette e allungate, e la presenza di edifici monumentali come il teatro lirico (un esempio straordinario di teatro all’italiana), il vecchio municipio e l’edificio delle scuderie (molto rimaneggiato ma di grande interesse tipologico), ci ha fatto pensare al nostro edificio come a un nuovo elemento urbano capace di esaltare le relazioni con tutto il contesto. La posizione del lotto in cui viene inserita la sala civica consente infatti un rapporto diretto con tutti questi edifici monumentali e anche con la piazza Garibaldi (la piazza maggiore), definendo un asse di collegamento fra le tre piazze. Il tema dell’aula sospesa è un tema antico che fa pensare ai broletti delle città mercantili in cui i due piani, del mercato e della riunione civile, sono distinti e riconoscibili. Su questi due aspetti del problema, quello della morfologia del contesto e quello della tipologia dell’aula, abbiamo lavorato a lungo scartando quelle soluzioni che non risolvono in un equilibrio convincente tutte le relazioni in campo. Il risultato è quello della costruzione di un edificio con un doppio affaccio in cui ai rapporti proporzionali fra le parti è affidata la diversità di carattere dei due fronti. Il fronte sulla piazza Verdi sarà arretrato della misura suggerita dagli allineamenti degli edifici adiacenti. Lo spazio che ri- sulta dall’arretramento, contenuto fra due alti muri paralleli, dà al fronte dell’edificio l’importanza necessaria per competere con i fronti del teatro e del municipio. Su questa sorta di sagrato affacciano la galleria commerciale e le tre grandi finestre della sala civica al piano superiore. La nostra speranza è che questo fronte, stretto fra i due grandi muri paralleli, dia una sensazione di accoglienza che non è solo della galleria di passaggio fra le piazze, ma anche e soprattutto della sala civica che, attraverso tre alte finestre, mostra sulla piazza il suo soffitto costruito da una serie di travi parallele. A metà della galleria commerciale sono collocati lo scalone d’accesso alla sala civica e l’atrio degli ascensori. Tutto l’edificio è rivestito in mattoni faccia a vista, un materiale di costruzione proprio di questa città. Nell’ambito della stessa ricerca l’amministrazione comunale ci ha chiesto di ripensare l’area dell’antica Rocca prospettante a nord la campagna emiliana subito alle spalle della sede comunale di epoca fascista per la quale abbiamo ipotizzato la costruzione di una loggia civica, un nuovo luogo di incontro per manifestazioni diverse. Due luoghi, quelli dell’aula civica e della loggia, distanti fra loro poco più di novecento metri, collegati dalla piazza del municipio, due luoghi di incontro con un carattere molto diverso, introverso quello della sala civica, aperto al paesaggio circostante quello della loggia comunale. La loggia è costruita da un grande tetto metallico sorretto da una doppia fila di pilastri perimetrali che circoscrivono il luogo protetto. La loggia appoggia su un basamento, che collega due quote della città, definito da una serie di blocchi marmorei intervallati da grandi aperture che sottolineano il carattere civico della costruzione.



IN

L. Cardani (a cura di) Studio Monestiroli  Opere e progetti di Architettura Electa Milano 2021

Monestiroli Architetti Associati. Aule Parma 2014

IDENTITÀ ITALIANA DELL’ARCHITETTURA N5 2007

M. Savini (a cura di)  La ricostruzione critica della città storia Piano e progetto nella riqualificazione dei centri urbani  Alinea editrice Firenze 2003