L6 – Antonio Monestiroliopere, progetti e studi di architettura

ANTONIO MONESTIROLI. OPERE, PROGETTI E STUDI DI ARCHITETTURA


AUTORE Massimo Ferrari (a cura di)
ANNO 2001
CASA EDITRICE Electa
LINGUA Italiano
ISBN 8843576771


Antonio Monestiroli ha raccolto in questo libro ventotto progetti, realizzati tra il 1972 e il 2000. Di essi, solo pochi sono stati costruiti o sono in via di realizzazione, un destino, questo, che accomuna molti architetti che lavorano in Italia. Quanto l’architetto milanese ha progettato e costruito, si segnala per la coerenza che ne definisce la cifra e per l’ostinazione di cui è espressione. Da ciò il carattere intransigente della sua opera, una ribadita dichiarazione di indisponibilità nei confronti delle sollecitazioni provenienti dal mutare delle mode nel mondo dell’architettura. Se si osservano i progetti di Monestiroli, si nota come essi siano il risultato di una curiosa contaminazione di diverse lezioni.

Da un lato, infatti, denunciano l’importanza che il loro autore attribuisce all’insegnamento di Aldo Rossi, sia sul piano teorico sia su quello formale: dal progetto per un asilo nido a Segrate (1972) a quello per una scuola elementare a Fagnano Olona (1977), per arrivare all’ampliamento del cimitero di Voghera (dal 1995), le opere di Monestiroli sono il risultato di un insistito confronto con i progetti e le rare costruzioni del giovane Rossi, con quanto da lui realizzato sino al cimitero di Modena. Dall’altro, il debito che Monestiroli ha contratto con Mies van der Rohe, della cui opera si è occupato a più riprese, come confermano i suoi scritti, si è poi curiosamente risolto nella messa a punto di formule espressive riconducibili ai progetti di Ludwig Hilberseimer e alle costruzioni di Heinrich Tessenow. Monestiroli riesce a mescolare e a impiegare proficuamente riferimenti così diversi in virtù del culto della semplicità che pratica. All’origine delle riduzioni formali che egli privilegia, vi è la convinzione secondo la quale la principale qualità del progetto consiste nella sua trasparenza. Non si tratta della trasparenza che il vetro o altri materiali consentono di ottenere (semmai, proprio l’assenza programmatica di questo tipo di trasparenza nelle sue opere conferma come siano Hilberseimer e Tessenow, non Mies, i riferimenti prediletti dall’autore del presente volume). Trasparenza è una parola che nel caso di Monestiroli va utilizzata come sinonimo di chiarezza – chiarezza nel rendere immediatamente percepibile la logica costruttiva che ciascun progetto adotta. Stringatezza nella concezione dei dettagli, limpida essenzialità tettonica, rigida selezione dei materiali costruttivi impiegati, ricorso alla ripetizione e all’iterazione al fine di manifestare in modo eloquente il rigore delle variazioni di cui le composizioni sono il risultato, esemplarità delle scelte tipologiche e indifferenza per la novità: sono questi i tratti caratteristici dei progetti presentati in queste pagine. Ancora una volta, anche questo libro dimostra come l’ossessione per l’attualità mal si concili con un lavoro progettuale rigoroso, fondato, conscio della propria storicità, disincantato ma non cinico, quale quello che Monestiroli ha svolto.