AREA DI SAN LORENZO A MILANO
LUOGO Milano, Italia
ANNO 1986
TEMA Architettura, Luoghi dell’abitare, Residenza
STATO Concorso
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI Filippo Fortis, Martina Landsberger, Tomaso Monestiroli, Giacomo Tutucci
Il carattere originario del luogo è definito dal rapporto fra la residenza e la basilica di San Lorenzo. E all’interno di questo rapporto che tale carattere va ritrovato tenendo presente che l’identità della basilica si rende evidente nel suo rapporto con la residenza e viceversa. Questo rapporto è lacerato dai danni bellici ma soprattutto dai piani particolareggiati degli anni cinquanta, e va ricomposto non tanto per rispetto alla memoria del luogo, quanto per la volontà di riconoscere il significato di fatti urbani straordinari come la basilica di San Lorenzo e i resti del tessuto residenziale preottocentesco. Il progetto si pone i seguenti obiettivi: la nuova definizione della piazza della basilica; la conferma del carattere residenziale di corso di Porta Ticinese.
La piazza antistante la basilica è di dimensioni del tutto inadeguate al monumento. La lunghezza delle canoniche è casuale, il pronao sovradimensionato. L’area residenziale è degradata e compromessa dal condominio che sarebbe dovuto diventare l’angolo del nuovo isolato secondo un assurdo piano del 1956. Il progetto consiste nella costruzione di un muro che partendo da Porta Ticinese dà nuova forma al corso e alla piazza della basilica. Il muro, di altezza costante, è finestrato quando è il fronte di nuovi edifici residenziali, è cieco quando si lega alle colonne romane, regge la decorazione delle canoniche quando si pone come loro necessario prolungamento. Il muro diventa un nuovo sistema architettonico che relaziona fra loro i diversi elementi del contesto. Due grandi portali stabiliscono il rapporto con via dei Fabbri e con via Pioppette che vengono confermate anche se come vie secondarie. Dietro il muro finestrato, costruito autonomamente con intento evocativo, sono previsti (sulle aree libere) nuovi edifici residenziali su ambedue i lati di corso di Porta Ticinese fino all’angolo con via Gian Giacomo Mora. Nella piazza San Lorenzo il muro stabilisce nuove proporzioni e diventa elemento di appoggio delle colonne romane. Fra le canoniche esistenti e il nuovo loro prolungamento vi è un passaggio pedonale di accesso laterale alla piazza. La piazza è sopralzata alla quota della basilica mentre le colonne rimangono alla quota stradale e appaiono così come un reperto monumentale, elemento di connessione fra la piazza e corso di Porta Ticinese. Si propone il rifacimento del pronao della basilica, un tema di grande interesse architettonico per cui andrebbe bandito un concorso specifico. Non si propone nessuna demolizione di rilievo tranne il brutto edificio a fianco della sostra in via De Amicis e l’edificio in via dei Fabbri a ridosso del condominio. Il problema di via Pioppette e del suo rapporto con il parco è senza soluzione dati i vincoli di non demolizione e di non costruzione posti nel bando. In ogni caso crediamo che il problema di queste testate vada affrontato come parte del problema del margine ovest del parco, da San Lorenzo a Sant’Eustorgio. La via dei Fabbri è confermata, malgrado l’irresponsabile interruzione, per questo si propone di ricostruire la casa in cortina mancante.
IN
Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001
Francesco Moschini (a cura di) Antonio Monestiroli Progetti 1967-1987 Edizioni Kappa Roma 1988