UNA FACCIATA PER PESCARA
LUOGO Pescara, Italia
ANNO 1991
TEMA Architettura, Luoghi della cultura
STATO Costruito
PROGETTISTI Antonio Monestiroli
COLLABORATORI Antonio Paolucci
Il progetto di una facciata, senza vincoli funzionali, richiede uno sforzo di generalizzazione del tema che ci consenta di raggiungere una soluzione paradigmatica valida per i principi su cui è costruita più che per la sua adeguatezza all’edificio per cui è progettata. Nel caso in questione si trattava di un edificio collettivo per il tempo libero ricavato in un edificio industriale di cui, appunto, va progettata una facciata prospettante su una piccola piazza dove affacciano altri edifici simili. Il tema assunto, per la progettazione della facciata è quello della costruzione. Della rappresentazione dell’atto costruttivo attraverso la costruzione del sistema trilitico su tre piani sovrapposti.
Il sistema di travi e pilastri doveva essere costruita in ferro e addossato ad una parete di mattoni a vista in cui è ricavata una sola apertura a piano terra. Una grande porta a bilico verticale unico ingresso alla sala nella facciata. Il sistema travi pilastri è stato realizzato in cemento armato anziché in ferro. Per sottolineare il senso paradigmatico della costruzione la si è voluta portare ad un livello di rappresentazione astratto. Così i pilastri e le travi sono stati stuccati e verniciati in smalto lucido color avorio. L’effetto è quello di un modello, appunto astratto, della costruzione piuttosto che di una costruzione vera e propria. Per accentuare il carattere teatrale della facciata nella parte superiore della muratura in mattoni sei lampade sporgono dal muro e illuminano con sei proiettori il pavimento davanti alla facciata. L’effetto è sorprendente. La facciata si illumina di luce riflessa in modo omogeneo e di grande effetto scenografico.
Foto di Stefano Topuntoli
IN
Massimo Ferrari (a cura di) Antonio Monestiroli Opere, progetti e studi di architettura Electa Milano 2001