MUSEO DEL XX SECOLO A BERLINO
LUOGO Berlino, Germania
ANNO 2015
TEMA Architettura, Luoghi della cultura, Museo
STATO Concorso
PROGETTISTI Antonio Monestiroli, Tomaso Monestiroli, Luca Cardani
COLLABORATORI Alessandro Ruberto
paesaggio Sara Protasoni
Il concorso riguarda un grande museo per l’arte del XX secolo da costruirsi fra la Nationalgalerie di Mies van der Rohe del 1969 e la Philharmonie di Scharoun del 1963. Noi abbiamo assunto la relazione del nuovo museo con questi due straordinari edifici, in particolare con la Nationalgalerie, come il tema del concorso. Quello che colpisce dell’edificio di Mies è il suo rapporto con la città. Il fatto che la grande aula espositiva, collocata sopra un basamento e sotto al grande tetto, sia del tutto trasparente, che la parte più preziosa del museo sia totalmente aperta alla città e ai suoi cittadini. Pensiamo che questa straordinaria cella di vetro, protetta dal grande tetto a cassettoni, debba continuare a svolgere la sua funzione urbana senza ostacoli o impedimenti. Tutto deve condurre lo sguardo verso la Nationalgalerie che deve mantenere il suo forte carattere.
La scelta principale è stata quella di lavorare di fianco a Mies domandandoci cosa avrebbe fatto il grande Maestro al nostro posto. Prendendo come esempio i suoi edifici ad aula abbiamo pensato che avremmo potuto lavorare nella stessa direzione proponendo un edificio che, oltre a svolgere pienamente la sua funzione di museo, fosse in grado di sostenere il confronto con la Nationalgalerie.
Il fronte del nuovo museo arretra rispetto al limite di edificabilità del lotto a ovest costruendo così un luogo urbano aperto, centro dell’asse visivo sulla Neue Galerie, per sottolineare la stretta relazione di continuità che si vuole instaurare con l’aula miesiana. Anche all’interno del nuovo museo le relazioni con l’area circostante sono determinanti. Dal centro dell’edificio, a piano terra, in corrispondenza dell’intersezione tra la galleria distributiva nord-sud e il grande spazio centrale a tutta altezza è possibile vedere i quattro punti nevralgici dell’intera area di intervento: la Philharmonie a nord, la Neue Gallerie a sud, la Matthäikirch Platz a ovest e la Potsdamer Straße a est. Questo luogo interno al museo diventa una sorta di piazza coperta centro dell’intera composizione. La continuità degli spazi urbani è garantita dalla trasparenza e permeabilità del piano terra del nuovo museo. Partendo dalle richieste del bando di concorso abbiamo cercato sempre di costruire grandi spazi, compatti e liberi da pilastri, da suddividere e allestire, ogni volta, secondo necessità. Un grande atrio a tutta altezza illuminato con luce zenitale è il centro dell’intera composizione e distribuisce su due lati i tre piani del museo: il piano terra, illuminato da una parete vetrata perimetrale, continua dove si collocano le funzioni di accoglienza sia del pubblico sia delle opere d’arte, oltre alle funzioni amministrative e commerciali come il ristorante e il bookshop; il primo piano, dove sono collocate alcune sale espositive di media grandezza, è illuminato interamente con luce artificiale; il secondo piano, invece, dedicato a due grandi sale espositive, è illuminato da luce naturale indiretta grazie a due grandi lucernari. Ai tre piani fuori terra si aggiungono due piani interrati: un primo piano interrato, collegato direttamente al basamento della Nationalgalerie attraverso un tunnel di futura costruzione, garantisce la continuità del percorso espositivo; al secondo piano interrato trovano spazio i depositi del nuovo museo e gli ampi locali dedicati agli impianti. La distribuzione è ordinata da quattro blocchi paralleli in cui si collocano i servizi, gli impianti e le risalite (scale, ascensori, montacarichi) e da un anello perimetrale che rende accessibile, a ogni piano, tutte le sale espositive. Al primo piano interrato, al piano terra e al primopiano vi è poi una galleria di distribuzione longitudinale larga 6 metri che consente, quando necessario, di ospitare lungo il percorso una funzione espositiva lineare. Un sistema ordinato e gerarchico riconoscibile con chiarezza, impostato sul grande spazio centrale alto 17 metri in cui possono essere esposte opere di altezza straordinaria. Su questo grande spazio affacciano i ballatoi che distribuiscono le sale di diversa grandezza e, di volta in volta, di diversa importanza. Alla definizione del carattere dell’edificio contribuiscono la sua costruzione e i materiali impiegati. La costruzione dei tre piani fuori terra è in acciaio ed è rivestita a piano terra da una vetrata continua sui lati lunghi dell’edificio e al primo e secondo piano da una parete completamente chiusa, costruita a traliccio e composta di lastre di marmo verde venato, un materiale che mette in risalto la destinazione civile dell’edificio. Questa parte costruita a sbalzo sui quattro lati dell’edificio configura un volume allungato e chiuso che si pone in contrasto alla totale apertura della Nationalgalerie e ne esalta il significato. Sul fronte principale di ingresso al nuovo museo sono previsti due volumi alti otto metri, poco più del piano terra del museo. Il più grande di questi volumi, collegato direttamente al foyer del museo, contiene due sale espositive sovrapposte. L’altro volume, molto più piccolo, è il nuovo Info Point.
IN
L. Cardani (a cura di) Studio Monestiroli Opere e progetti di Architettura Electa Milano 2021
IDENTITÀ DELL’ARCHITETTURA ITALIANA N15 2017